Secondo studi accreditati recenti parte preponderante del
disagio psichico dell'adolescente , ha origini dalle relazioni tra le persone, quindi una
più profonda conoscenza delle modalità relazionali (soprattutto tra
genitori e figli) offre l’occasione per gestire in modo efficace i processi
relazionali al fine di sviluppare il benessere psicologico dei ragazzi.
Si può condividere l’idea che i processi cognitivi in età evolutiva e specificatamente in adolescenza , risentano della relazione con quelli emotivi nel determinare le scelte e le prese di decisione , e che , se positivi , insieme facilitano il processo decisionale e progettuale di vita del ragazzo stesso.
Il modello ASCI (Analisi
Strutturale del comportamento Interpersonale) elaborato da L. S. Benjamin
(1979), analizza il comportamento che si instaura tra due o più
persone quando si relazionano tra di loro mediante la comunicazione verbale e
non verbale (P. Scilligo, 1993).
1. POTENZIARE LA FIDUCIA
Uno dei compiti evolutivi più importanti dell'adolescente e quindi del genitore nei suoi confronti, è quello di potenziare la fiducia in se stesso per riuscire a scoprire quali sono i suoi reali bisogni , oltre che a trovare dei
modi diretti per soddisfarli, e in questo compito del genitore sarà quello di aiutarlo ad uscire dalla posizione esistenziale
“io non sono ok” (Berne, 1998).
Nelle fasi precedenti dello sviluppo il ragazzo
ha appreso delle abilità; esse sono utilissime perché lo aiutano a prendere
iniziative con più sicurezza, a sapere ciò di cui ha bisogno, a distinguersi
dagli altri e a valutare la realtà che lo circonda. Attraverso l’uso di queste
abilità di base , egli può agire costruttivamente per realizzare i suoi desideri;
attraverso la guida e il sostegno del genitore può imparare ad
usare, integrare e ristrutturare ciò che ha già fatto.
E’ molto importante che
il ragazzo viva una profonda fiducia in se stesso, in modo da poter far fronte
alle situazioni e aprirsi alle possibilità; sapere che può contare su adulti
disponibili ad accogliere le sue richieste , può risultare di grande aiuto per lui.
E’
importante dargli fiducia e ciò si può fare facilmente se gli si permette di affrontare i rischi e se si riconosce il valore della sua intuizione, anche
se è necessario offrirgli strumenti e informazioni su come può selezionare
ciò per cui è maggiormente motivato e interessato.
Si possono individuare dei
messaggi da inviare ai figli per sviluppare la fiducia.
E’ importante tenere
presente che questi ed altri messaggi possono essere inviati sia a livello
verbale sia a livello non verbale, occorre quindi che il genitore abbia una
buona consapevolezza di se stesso e dei significati dei messaggi che invia
durante la relazione con il figlio.
Analizzando nel dettaglio i permessi possono essere espressi con le seguenti frasi:
- “hai il diritto di essere qui “
- “non devi mascherarti per essere accolto”
- “puoi esprimere perplessità e ricevere comunque sostegno”;
- “impara a fidarti delle tue intuizioni e di te stesso”.
2. PERMETTERE L' ESPLORAZIONE.
Altro compito evolutivo importante è rappresentato dal bisogno di esplorare :gli adolescenti si trovano "costretti" ad esplorare in continuazione se stessi e il mondo, a causa dei
rapidi mutamenti fisici ed emotivi che sperimentano, i quali, spesso causano un
profondo senso di disorientamento.
J.
Klarke (1978) sottolinea che la domanda di disponibilità fatta all’adulto
da parte del ragazzo è massiccia; questa richiesta, a volte è esplicita altre
volte implicita, può essere sfruttata dal genitore, soprattutto in relazione al
fatto che i ragazzi esplorano, assieme al proprio corpo e alla propria
immagine, le proprie risorse. Essi sono particolarmente recettivi ad acquisire
dei modi per sviluppare le abilità, facendo nuove esperienze indipendentemente
dai propri familiari.
Tali esperienze
permetteranno loro di rispondere a quesiti come per es: “cosa farò da grande?”, che frequentemente essi stessi si pongono, e che, come abbiamo visto,
sono legati al rapito sviluppo del pensiero astratto e al fatto che stanno
costruendo la propria autonoma identità.
Lo sperimentare direttamente agendo
sul mondo permetterà loro di utilizzare le capacità legate al pensiero concreto
sviluppate nelle fasi precedenti e ormai collaudate. La padronanza delle
competenze acquisite precedentemente permetterà loro di rafforzare il senso
d’autoefficacia, necessario per affrontare in futuro situazioni più rischiose
(perché meno note).
In relazione al bisogno
d’esplorazione è importante che il genitore invii dei messaggi che lo
rispettino e anzi rafforzino questo bisogno, dato che esso si traduce nella motivazione ad agire verso
qualcosa, cioè nella forza propulsiva a fare.
I permessi da dare al ragazzo per facilitare lo sviluppo motivazionale sono i seguenti :
Ø “Puoi essere curioso e intuitivo”;
Ø “Puoi avere iniziative e fare proposte”;
Ø “Puoi fare le cose autonomamente e ricevere contemporaneamente sostegno”;
Ø “Puoi chiedere aiuto se ti trovi in difficoltà dopo aver deciso di fare da solo”;
Ø “Riuscirai a fare bene le cose che ti piacciono perché hai le risorse per farle”;
Ø “Se senti che c’è qualcosa che non va in ciò che fai, ascoltati e osserva come lo fai, per poi selezionare ciò che fai meglio”.
3. FACILITARE LA SEPARAZIONE
La fase dell’adolescenza è
caratterizzata da una progressiva separazione dalle figure di riferimento
precedenti, nel tentativo di differenziarsi e costruire la propria originale identità.
Gli adolescenti di 14-15
anni sperimentano spesso la loro indipendenza creando delle occasioni per
verificare se stanno bene “separati”; questo processo è funzionale alla loro
differenziazione rispetto alle persone adulte dalle quali in passato sono
dipesi in maniera massiccia, e pone le basi per l’individuazione di una propria
identità autonoma. Al genitore capita che la sua disponibilità ad offrire
supporto non sia accolta favorevolmente dal ragazzo, molto probabilmente a
causa del ruolo che egli ricopre agli occhi dello stesso.
Nonostante ciò l’adolescente ha bisogno di ricevere supporto e di sapere che ci
sono delle persone cui può fare riferimento quando ne ha bisogno. E’ molto
importante, affinché l’esperienza della separazione sia utile alla sua
crescita, che egli contatti le conseguenze del proprio agire: mentre osserva
gli effetti del proprio comportamento su se stesso, sugli altri e sulle cose,
egli si allena a sviluppare la capacità critica e a diventare consapevole della
realtà in cui vive, responsabilizzandosi. Spesso l’adolescente sembra
impegnarsi nel “dimostrare” al mondo la propria indipendenza, e ciò accade
frequentemente in situazioni di gruppo; i suoi comportamenti in questo caso
sono caratterizzati da ribellione, ostinazione, negatività e confusione.
Davanti a questi atteggiamenti gli adulti possono sperimentare un senso di
difficoltà e rispondono nella maggior parte dei casi o con l’estremo
permissivismo, che ha le caratteristiche della compassione, o con la rabbia,
entrando in un braccio di ferro che porta come conseguenza un tornaconto per
entrambi nei termini di insoddisfazione e impotenza. In tutti e due i casi il
messaggio che l’adulto invia al ragazzo è: “tu non vai bene”, che ha come
effetto il rinforzo del senso di inadeguatezza e la difficoltà a separarsi e a
individuarsi. E’ importante trovare
delle strategie di intervento di grande impatto sia emotivo sia cognitivo sul ragazzo, che permettano di verificare
piccoli cambiamenti immediati.
I permessi per “pensare” e per “sentire”, attraverso i quali vengono rinforzati rispettivamente la capacità di pensare e di sentire:
Ø “Accetto il fatto che non sei un bambino e che sei più autonomo rispetto al passato”;
Ø “Puoi esaminare gli effetti delle tue azioni su gli altri, che potrebbero anche decidere di andarsene se non stanno bene con te”;
Ø “Puoi separarti da me e pensare con la tua testa”;
Ø “Puoi
fidarti di ciò che pensi, dato che hai la capacità di ragionare”;
Ø “Puoi
cercare ciò che ti serve da solo, non è necessario che io cerchi tutto per te”;
Ø “O
io o l’altro genitore ci saremo quando ci chiederai di esserci”.
Ø “Ascolta i tuoi sentimenti prima di agire e di trarre conclusioni”;
Ø “Puoi pensare e riflettere sulle conseguenze delle tue azioni”;
Ø “Puoi riflettere prima di fare tua una determinata regola”;
Ø “Puoi avere i tuoi principi morali”;
Ø “Non è necessario che tu soffra per ottenere ciò che ti occorre”;
Ø “Puoi fare le cose a modo tuo”;
Ø “Puoi costruire un tuo personale progetto di vita, dato che hai tutti gli strumenti per farlo.
4. FACILITARE LA COSTRUZIONE
Mentre i ragazzi
sviluppano il pensiero logico, raccogliendo dati e informazioni, si esercitano,
spesso con entusiasmo, a trovare relazioni tra eventi; elaborano reti di
significati sempre più complessi e arrivano a conclusioni più sofisticate e
sottili. Dai 16 ai 20 anni circa, decidono cosa è bene e cosa è male, cosa è
importante e cosa insignificante, anche nei termini della realizzabilità di
piani e progetti personali. E’ presente nell’adolescente uno sforzo incessante
di diventare maturo, adulto e indipendente. Egli è pronto a fare cose sempre
più complesse in modo autonomo, anche se continua ad avere bisogno di protezione,
è maggiormente consapevole dei propri desideri e della possibilità o meno di
realizzarli, perché ha raffinato la capacità di distinguere se stesso con i
propri desideri e pensieri dai fatti e dalla realtà esterna. E’ molto
importante che il ragazzo abbia la possibilità di ricorrere in modo critico
alle regole che gli sono state proposte, sia che derivino dalla famiglia, dalla
scuola, o dagli amici, per gestire le proprie emozioni e modulare il proprio
comportamento e i piani d’azione complessi, mantenendo un senso di coesione
personale.
Le regole gli possono
essere d’aiuto per sentirsi sicuro in diversi contesti, siano essi contesti
formativi, lavorativi, sportivi ecc, per meglio gestire i confini tra se e gli
altri e per sperimentare la propria individualità. E’ molto importante però che
egli, assieme alla possibilità di conoscere nuove norme, rivaluti criticamente
le norme apprese in passato e decida poi quali accettare, al fine di far
proprie solo quelle che rientrano nel proprio sistema di valori. Questo
processo di costruzione lo aiuta a superare la confusione e a orientarsi anche
riguardo alla propria vita futura, vedendo una direzione che gli deriva dalla
percezione di sé come più integrato.
I messaggi legati alla Costruzione sono i seguenti:
Ø “Ascolta i tuoi sentimenti prima di agire e di trarre conclusioni”;
Ø “Puoi pensare e riflettere sulle conseguenze delle tue azioni”;
Ø “Puoi riflettere prima di fare tua una determinata regola”;
Ø “Puoi avere i tuoi principi morali”;
Ø “Non è necessario che tu soffra per ottenere ciò che ti occorre”;
Ø “Puoi fare le cose a modo tuo”;
Ø “Puoi costruire un tuo personale progetto di vita, dato che hai tutti gli strumenti per farlo.
In conclusione si può sostenere che genitori sani crescono
figli sani, genitori malati (attaccanti/trascuranti) crescono figli malati
(attaccanti/trascuranti). E' dunque della massima importanza la gestione da parte loro di una modalità relazionale serena e accogliente , che agevoli la crescita emotiva del ragazzo e lo porti alla sicurezza, alla padronanza, all'esplorazione e alla costruzione di sè in modo equilibrato e pienamente soddisfacente.
Nessun commento:
Posta un commento