La
vergogna : sentirsi esposti e privi di valore.
La vergogna è uno stato
emotivo che produce nella persona timore di
alcune situazioni o esperienze particolari ed è legata alla
interiorizzazione di vissuti passati, in cui si è subito scherno o reazioni di
disgusto o disprezzo da parte di altri significativi. Di conseguenza questo
sentimento che riguarda in particolare il proprio valore come persona, nasce a
livello intrapsichico, ossia è rivolto al Sé e induce al ritiro per evitare che
i “presunti “difetti personali vengano scoperti dagli altri . Dunque parti di
sé vengono disconosciute e secondo alcune ricerche questa emozione viene
definita “emozione dell’autoconsapevolezza” (Lewis,1992;Tangney,Fisher,1995)
proprio perché strettamente collegata al nostro Sé più profondo ; ma anche
“emozione sociale” perché in questa emozione il nostro sé profondo incontra
l’Altro ed essa esiste proprio in virtù dell’Altro.
Secondo Hebbel “ la
vergogna segna il confine tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere e rappresenta
un’occasione di ritrovare l’autenticità di sé” Paradossalmente la vergogna ci
riporta a noi stessi, alla nostra identità e assume diverse sfumature; essa è
una forma di disorientamento, sbigottimento misto a imbarazzo e rabbia verso se
stessi , che ci rivela quella parte di
noi che emerge in alcune situazioni particolari. Gli stimoli della vergogna
risiedono nel giudizio negativo degli altri e in una sensibilità verso di essi.
Si può verificare secondo Battacchi(2002) che ci siano relazioni asimmetriche
in cui il potere è distribuito in modo
disuguale e si genera vergogna per diverse situazioni:
ü Si
vorrebbe avere potere sugli altri ed essere guardati con occhi meravigliati, ma
non si riesce;
ü Si
vorrebbe essere accettati da coloro che hanno potere ma si è esclusi;
ü Ci
si vorrebbe sottrarre al potere degli altri invece si è assoggettati;
ü Si
sente il bisogno di sviluppare il pudore che protegge il nostro Sé.
La vergogna provoca dei
cambiamenti evidenti a livello fisiologico: può procurare l’arrossire del volto,
per l’affluenza di sangue ai capillari, che dimostra che la persona sta vivendo
un momento di imbarazzo a tutti coloro che le sono di fronte; inoltre vi sono
altri segnali significativi che la espongono agli altri : il tono di voce che si
abbassa, l’evitamento dello sguardo altrui , l’isolamento, lo scarso movimento,
se non l’impaccio. Chi si vergogna all’improvviso è come se non sentisse
niente, non vedesse niente e non osservasse , paralizzandosi completamente per
la intensa paura che sente: paura di sbagliare, di non essere all’altezza, di
essere scoperto. La paura può essere percepita come un’oppressione interna
accompagnata dalla sensazione di soffocare e dal desiderio di fuga.
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